Bastogne
Bastogne
Baldini & Castoldi, 1996. ISBN 88-8089-176-6
Sull’onda dell’inarrestabile successo del romanzo di esordio [1], Brizzi si trova ad affrontare pressioni impreviste. Tanto l’editore quanto le produzioni cinematografiche insistono perché dia seguito alla storia di Alex e Aidi con un sequel. Fra le proposte più bizzare, che rifiuta senza appello, quelle di varare una linea di cancelleria intitolata a Jack Frusciante, di candidarsi in politica, di posare per una campagna governativa antidroga, di fidanzarsi per finta con una giovane attrice ad uso dei rotocalchi e di fare il giudice al concorso di bellezza Miss Italia.
Per tutta risposta, Brizzi sparisce. Si sente al bivio fra l’opportunità imprevista di trasformare la scrittura in lavoro e quella di trasformarsi in una sottospecie di vip televisivo, e comprende che l’unico modo per imboccare la prima strada è pubblicare un’opera che segni una forte cesura tematica col titolo che l’ha reso celebre.
Già da tempo va scrivendo una vicenda forte, anticipata da un paio di racconti pubblicati in sordina prima dell’esordio [02], [03], e quando la presenta all’editore questi sbianca.
Bastogne, con la sua lavorazione tormentata e una forte ricerca stilistica, ottiene il risultato sperato: larga parte del pubblico si ritrae di fronte a una vicenda disturbante, la critica più distratta lo inserisce nel filone del “Pulp” e poi dei “Cannibali” – etichette che Brizzi ha sempre rifiutato – ma in ultima analisi assurge anch’esso a caso letterario e intramontabile cult, imponendo l’autore come una voce originale, capace di sottrarsi alle sirene della ripetitività.
Dal romanzo nasce a dieci anni di distanza una omonima graphic novel [48], mentre nel 2021 Brizzi torna a presentarlo dal vivo tramite un reading musicale insieme alla band bolognese Yuguerra; dall’esperienza nasce due anni più tardi un vero e proprio album pubblicato in cd [64].
Opere collegate: [01], [02], [48], [64]